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1160 febbraio 2, in Savigno. La contessa Matelda di Lamola e Alberto, Trupaldo e Ugolino, suoi figli, donano alla chiesa della Santissima Trinità di Savigno la decima che essi erano soliti esigere sui loro possessi in qualunque luogo.

Il documento attesta che ancora un secolo dopo la cosiddetta riforma gregoriana della Chiesa cattolica alcuni privati di stirpe nobile detenevano le decime sui raccolti, decime che spettavano alle chiese come contributo al vescovo per il loro mantenimento.

La contessa Matelda e i suoi figli appartenevano alla famiglia dei conti di Amola di montagna, parenti e alleati dei conti di Panico. Trepaldo e Alberto in seguito si integrarono nella prima forma comunale tanto da diventare consoli di Bologna nel 1157.

Il documento faceva parte di un gruppo di quattro pergamene trafugate dall’archivio Talon Sampieri in una data e da una persona imprecisate. Le pergamene furono ritrovate nel 1950 abbandonate nello scalo merci ferroviario di Schwerin (già Repubblica Democratica Tedesca) e furono affidate al locale Archivio. Riconosciute come bolognesi, sono state consegnate nel 2004 all’Archivio di Stato di Bologna, che conserva la parte moderna dell’archivio dell’abbazia di Santa Lucia di Roffeno. L’11 dicembre 2015 le pergamene sono state infine ricongiunte alla documentazione antica dell’abbazia di Santa Lucia di Roffeno all’interno del fondo Talon Sampieri della Biblioteca dell’Archiginnasio

(BCABo, Fondo Talon Sampieri, b. A.210, mazzo 1 n. 14)

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