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1119, giugno 4. Il priore e preposito della chiesa di Santa Lucia, Alberto, anche a nome e con l’autorizzazione del prete Giovanni vice abate del monastero, e con il consenso dei confratelli Domenico, Rustico, Rolando e Aldevrando, concede ad Ardemanno e Alfredo fratelli e figli di Aldevrando di Roffeno in precaria o enfiteusi per tre generazioni due di tre piccoli appezzamenti di terra coltivata a vigna posta in villa Alabanti (Labante) e due terzi di 2 sestari di terra lavorativa a la Salla de Canoula. Il prezzo per il rinnovo del contratto è previsto in 3 soldi di denari lucchesi, mentre il canone annuo, da versare ad un messo del monastero per il giorno di Santo Stefano (26 dicembre) o entro 8 giorni, è di 2 denari lucchesi.

(BCABo, Fondo Talon Sampieri, busta A.210, mazzo 1 n. 7)

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