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1214 settembre 30. Guido di Rainerio di Labante promette ai rappresentanti del monastero di Santa Lucia, il sindaco Putto, il castaldo Rainaldo e altri, di vendere loro il podere che aveva comprato da Cordella posto fuori dalla villa di Labante, cioè i boschi, castagneti e querceti; inoltre promette che restituirà la stessa cifra che ha ricevuto per parte sua, per parte di don Placito e soci (forse monaci) e da donna Refutata per comprare il podere. Promette infine che farà un contratto [con cui riconoscerà] a don Placito, don Albrico, don Alberto la terza parte di quello che ha comprato dalla donna. E l’altra terza parte di Refutata gliela potranno chiedere a volontà dei loro saggi.

Il complesso contratto sembra alludere ad un acquisto fatto da un prestanome per conto di alcuni monaci, che non potrebbero, secondo la regola benedettina, comprare beni per sé. Con questo atto Guido di Rainerio promette di cedere il bene ai reali acquirenti.

Si tratta dell’unica pergamena medievale riguardante Santa Lucia di Roffeno conservata nell’Archivio Segreto Vaticano

(Archivio Segreto Vaticano, Fondo Nonantola, n. 72)

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