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1346 febbraio 8. Silvestro monaco di Santa Lucia di Roffeno, priore e amministratore dell’ospitale e della chiesa dei Santi Biagio e Nicolò di Bombiana, dà in affitto ad laborandum a Paxecto q. Corsii e a Baldancino q. Petrini di Sasso Rosso (Bombiana), comunità di Rocca Pitigliana, un appezzamento di terra lavorativa posta nella stessa comunità nel luogo detto la Brayna dal prato dal Foresto e metà di due appezzamenti di terra a prato posta nella stessa comunità, nel luogo detto Prato dal foresto, per sei anni. I lavoratori si obbligano a zappare per tre volte la terra e alla quarta volta a seminare, come prescrivono gli Statuti del Comune di Bologna; il locatore dovrà fornire la metà della semente. Pasetto deve concimare la sua parte di terra con 35 bomas di letame ogni anno e Baldanzino con lo stesso quantitativo per la sua parte; i due affittuari devono seminare a loro spese i foraggi e il frumento, devono mantenere in buono stato i fossati che garantiscono lo scolo delle acque e devono pagare un canone annuo della metà del frumento e dei foraggi prodotti.

L’atto viene stipulato nel villaggio di Sasso Rosso, comunità di Rocca Pitigliana, nella casa di Corsone del fu Grono alla presenza di vari uomini di Rocca Pitigliana. Il notaio è Donato di Egidio Rubey di Castel Leone, che garantisce di conoscere i contraenti

(BCABo, Fondo Talon Sampieri, busta A.211, mazzo 4, n. 39)

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