Ritratto a stampa del cardinale Tommaso Ruffo realizzato da Andrea Bolzoni (1689-1760) nel 1718.
L’originale è conservato presso la Biblioteca comunale Ariostea di Ferrara.
Nacque a Napoli il 24 settembre 1663 da Carlo, conte di Bagnara, e da Andreana Caracciolo dei duchi di Celenza. Dopo aver studiato diritto civile e canonico, entrò a Roma nel prestigioso collegio Clementino.
Dopo la laurea iniziò una brillante carriera all’interno della Curia, ottenendo numerosi incarichi di prestigio: vice-legato a Ravenna, arcivescovo di Nicea, inquisitore a Malta; nunzio a Firenze e poi a Madrid; “maestro di Camera” dei papi Innocenzo XII e Clemente XI. Nel 1706 ricevette il titolo cardinalizio di San Lorenzo di Panisperna e fu assegnato come legato a Ravenna. Nel 1709 divenne cardinale di Santa Maria in Trastevere e l’anno successivo inviato come legato a Ferrara, dove restò fino al 1714. Tornato a Roma, nel 1717 venne inviato di nuovo a Ferrara, questa volta come vescovo: proprio con lui la diocesi di Ferrara sarà elevata al grado di arcivescovado.
Nel 1721 gli fu affidata la legazione di Bologna, incarico nel quale, al termine del primo triennio, verrà poi riconfermato fino al 1727. Ruffo tornò quindi a Ferrara, anche qui come legato, fino al 1738 quando, per motivi di salute, rinunciò a tutti gli incarichi. Rientrò a Roma dove, oltre che decano del Sacro collegio dei cardinali, fu anche vescovo, prima di Ostia e poi di Velletri. Morì nella capitale dello Stato della Chiesa il 16 febbraio 1753.
Ricordato come uno dei più severi e intransigenti legati pontifici giunti a Bologna, al primo piano del palazzo dell’Archiginnasio, nell’Ambulacro degli Artisti, nell’VIII arcata sulla destra si trova un’iscrizione a lui dedicata che, quasi beffardamente, lo descrive come «benemerito custode della giustizia e della pace, presidio e onore delle arti liberali».