Introduzione

 

“Negli anni successivi all’ultima guerra, vale a dire dal 1945, la possibilità di vedere dipinti, e specialmente stranieri […] accendeva gli spiriti e incoraggiava visitatori di musei e cultori dell’arte[…]”
“Nell’organizzazione delle mostre temporanee Bologna rivestì, fin dall’ultimo dopoguerra, un ruolo forte, caricato in parallelo dall’esperienza del restauro della Pinacoteca Nazionale. Non avrebbe potuto essere diversamente, per l’animo critico e storico che caratterizzava la sua scuola dopo il magistero di Roberto Longhi e la significativa elezione di Cesare Gnudi alla direzione della Pinacoteca Nazionale e della Soprintendenza alle Gallerie, avvenuta nel 1950.”
(Andrea Emiliani)

È in questo clima di ricostruzione postbellica e di attenzione e rinnovato interesse per il patrimonio artistico – sulla scia della grande mostra su Caravaggio curata dal critico d’arte Roberto Longhi nel 1951 a Milano – che ebbe inizio l’esperienza della casa editrice Alfa.
In vista della prima Biennale d’Arte Antica, nel 1954, gli organizzatori dell’esposizione (fra loro Cesare Gnudi, Gian Carlo Cavalli, Francesco Arcangeli, Andrea Emiliani) si preoccuparono di trovare l’editore che potesse stamparne il catalogo.
Trattandosi di un genere di editoria ancora poco praticata e diffusa, non fu facile trovare qualcuno disposto a farsene carico.
Elio Castagnetti, già libraio e commissionario, decise di accettare la sfida, pubblicando il catalogo della mostra su Guido Reni e dando così inizio alle Edizioni Alfa, che sotto la sua guida caratterizzarono il panorama dell’editoria bolognese nei trent’anni successivi, coprendo una nicchia di mercato che andò espandendosi dai fortunatissimi cataloghi delle Biennali d’Arte Antica alle pubblicazioni legate alle Campagne di rilevamento dei beni culturali sul territorio volute dalla Soprintendenza. Volumi d’arte, sotto l’egida della Soprintendenza stessa o della Cassa di Risparmio di Bologna, si alternarono a testi di grande successo legati alla storia di Bologna (come la nuova edizione della Guida dello Zucchini o l’agile guida agli scavi archeologici di Marzabotto), alle fondamentali pubblicazioni fotografiche quali Bologna centro storico o C’era una volta Bologna, senza trascurare antropologia, filosofia, tradizioni locali, analisi politica e sociale.
Le Edizioni Alfa, con il loro caratteristico logo ideato da Pirro Cuniberti, meritano dunque a ragione di far parte di quella ristretta cerchia di imprese editoriali (fra le altre Zanichelli, Cappelli, Patron, il Mulino) che caratterizzò il clima culturale di decenni fondamentali per la storia della nostra città.

VIDEO DI INAUGURAZIONE/PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA 25 SETTEMBRE 2017