In questa carta, che conteneva l’elenco delle varie forme di governo degli stati europei, si definiva quello che reggeva Bologna come “misto”. Sebbene questo aggettivo fosse stato utilizzato proprio da papa Nicolò V quasi due secoli prima al momento di regolamentare i rapporti dello Stato della Chiesa con Bologna, l’autorità pontificia non poteva accettare che il suo potere assoluto venisse, anche solo apparentemente, sminuito dall’utilizzo del termine “misto”. In più, l’opera del Montieri era stata dedicata quasi provocatoriamente a un membro della famiglia Pepoli, casato che nel corso dell’età moderna si caratterizzò per un atteggiamento fortemente antipapale.