Giuseppe Maria Mitelli

Ioseph M.a Metellvs Bonon. Pict. Incis. Plasticaeq. Stat.us Filius Augist. Metelli Hysp. Regis Pict. Archit. Coryphaei Delineatione Inuentioneq. Preclarus Artiumq. Complurium Nobilium perornatus nunc Famulatui Principum insudans artatis suae 39. 1675
[stampa all’acquaforte, Bologna, s.n., dopo il 1675]
Collocazione: GDS, Collezione dei Ritratti, cart. 39, fasc. 111, c. 1

Nacque a Bologna nel 1634, figlio di Agostino, allora affermato pittore e incisore. Di lui ci restano poche opere pittoriche, ma circa seicento incisioni – la maggior parte all’acquaforte – realizzate in quasi cinquant’anni di laboriosa attività. Allievo di Simone Cantarini, Francesco Albani e del Guercino, seguì per un breve periodo il padre in Spagna, a Madrid, dove era stato ingaggiato come pittore di corte. Rientrò quindi in Italia, prima a Venezia, poi definitivamente a Bologna.
Il suo studio di lavoro si trovava nel palazzo dei Banchi e si affacciava direttamente sulla piazza Maggiore: da qui Mitelli poteva osservare bene il variopinto popolo bolognese che sarà al centro della sua opera in tante famose raffigurazioni.
Delle tantissime incisioni prodotte, ricordiamo le 40 acqueforti delle Arti per via (1660), i 48 Proverbi figurati (1678), la serie dell’Alfabeto in sogno (1683), le 12 acqueforti dei Mesi (1691) e i tantissimi Giochi incisi a partire dalla metà degli anni Ottanta. Nel 1711 sarà tra i soci fondatori dell’Accademia Clementina. Morì a Bologna il 4 febbraio 1718.