Nella quindicesima novella un gentiluomo bolognese si fa radere a Norcia; il barbiere lo acconcia a mo’ di leopardo e poi pretende la sua amicizia.

Ricordando che il padre di Sabadino era barbiere, la novella richiama il ritratto di barbiere tipico già dai tempi di Marziale e a questo unisce un complimento all’ospitalità della città di Bologna, già presente in Benvenuto da Imola, uno dei primi commentatori di Dante (XIV sec): “Bononienses […] super ceteros italicos familiarius tractant forense set benignius fovent et honorant”.

 

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