IV

Fra il XVII e il XIX secolo si diffondono numerose opere poetiche “in lode dei maccheroni” (si veda il pannello La pasta in versi). Oltre al valore poetico più o meno elevato, questi testi sono interessanti anche per ricostruire la storia della produzione della pasta. Nel poemetto di Francesco de Lemene Della discendenza e nobiltà dei maccaroni, la cui prima edizione fu stampata a Milano nel 1675, è testimoniata l’esistenza della gramola e del torchio come macchine fondamentali per la produzione in senso moderno della pasta. Il testo fornisce, inoltre, una prima classificazione dei formati di pasta.

 

 

 

 

La calcografia esposta riproduce una delle manifestazioni ancora oggi più sentite e amate dai veronesi: il Venerdì Gnocolar. La leggenda narra che nel Cinquecento, per ovviare agli effetti di una grave carestia, i fornai di Verona distribuirono ai più poveri una grande quantità di gnocchi, non di patate, ma di farina e acqua; serviti sulla pietra del gnocco, sul sagrato della chiesa di San Zeno, nell’ultimo venerdì di Carnevale.

 

La tavola contenuta in I piaceri della cucina di Alberto Cougnet è tratta da un’edizione del 1521 dell’Opus di Teofilo Folengo. Più conosciuta è la vignetta che si trova in molte edizioni successive, riportata nella seconda sezione della mostra.