Per circa mezzo millennio, dal XII secolo fino all’arrivo dei francesi nel 1796, il 24 agosto di ogni anno è stato per la città di Bologna un grande giorno di festa. In quella data, infatti, festività di San Bartolomeo, la Festa della Porchetta concludeva un ricco programma di iniziative cominciato dieci giorni prima, alla vigilia della festa dell’Assunta.
Quattro “assunterie” rette dagli Anziani del popolo soprintendevano alla piazza, alla galleria, ai rinfreschi e ai pollami. La festa iniziava con una corsa al palio o una giostra, seguita da un’imponente realizzazione scenica che prevedeva azioni mimiche e musicate, oppure giochi e gare di funambolismo. Al termine dello spettacolo il legato, il Gonfaloniere e le altre autorità intervenute gettavano al popolo ogni specie di volatili, cui seguiva il lancio della porchetta arrostita accompagnata da brodo bollente, dalla ringhiera degli Anziani del palazzo Comunale; la folla impazzita lottava per il possesso d’un brandello di carne, culminando nella brutalità più selvaggia quando dal palco gettavano monete e le relative preziose borse. La milizia aveva il suo daffare per limitare le risse e, in più d’un caso, ferimenti e uccisioni. Le urla della folla imbestialita s’attenuavano mescolandosi al suono dell’orchestra del Reggimento cittadino.