Nel 1736 Lelio della Volpe diede alle stampe, a Bologna, la prima edizione illustrata del Bertoldo con Bertoldino e Cacasenno. Si trattava della versione in ottava rima del celebre romanzo di Giulio Cesare Croce (1550-1609), poi proseguito da Adriano Banchieri (1568-1634). Strutturata in venti canti, era opera di venti autori, i cui nomi si possono ricavare dall’Avviso a chi legge e dall’Indice degli autori presenti all’interno. Ogni canto era corredato da un’incisione calcografica, sulla cui attribuzione si è a lungo discusso.
Oggi pare ormai certo che l’autore delle tavole sia Ludovico Mattioli (1662-1747), che apportò alcune varianti e aggiunte a una serie di incisioni originali per il Bertoldo di Giuseppe Maria Crespi detto lo Spagnolo (1665-1746). Sempre del Mattioli sono una serie di disegni a sanguigna, che costituiscono una fase intermedia di lavorazione tra le tavole nella prima versione del Crespi e quelle definitive da lui realizzate per il libro: i disegni furono eseguiti ricalcando sul retro le incisioni del Crespi.
L’opera, oltre che da Lelio della Volpe, sarà ripubblicata negli anni successivi anche da altri editori e in altri formati.