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La mostra si inserisce in un percorso espositivo diffuso, che unisce diverse città dell’Emilia-Romagna, ideato dal Servizio Patrimonio Culturale della Regione, in collaborazione con la Società Dantesca Italiana, in occasione del settimo centenario della morte di Dante (1321-2021).
Il progetto intende valorizzare materiali danteschi antichi e moderni, posseduti dalla Biblioteca dell’Archiginnasio, inserendoli nel contesto delle raccolte della Biblioteca.
La mostra è divisa in due parti. Nella prima sono esposte al pubblico le testimonianze più antiche della Commedia, fino al XVI secolo. Si tratta di manoscritti, incunaboli e cinquecentine attraverso i quali vengono esplicitate alcune tematiche pertinenti alla tradizione del testo dantesco: episodi di filologia dantesca, la ricezione dantesca nel Trecento attraverso biografie e traduzioni, i commenti danteschi a partire dal Landino, gli studi sulla conformazione dell’Inferno che coinvolsero anche Galileo Galilei e il lento affermarsi del titolo Commedia.
La seconda parte del percorso espositivo si propone di far conoscere alcuni fondi speciali, di particolare rilievo per lo studio della ricezione dantesca nei secoli XIX-XX. In quest’ottica vengono quindi esposti i libri e le carte appartenuti al dantista Teodorico Landoni, acquistati dal Comune di Bologna nel 1888 su suggerimento di Carducci. Tali documenti, assieme a quelli conservati nel fondo speciale “Comitato bolognese per la celebrazione del sesto centenario dantesco” che testimonia le iniziative tenutesi alla Biblioteca dell’Archiginnasio nel 1921, costituiscono un nucleo importante per comprendere la situazione degli studi danteschi a cavallo tra Otto e Novecento e la percezione della figura di Dante anche a livello popolare ed internazionale. L’apparato illustrativo attinge al patrimonio del Gabinetto Disegni e Stampe della Biblioteca, con una selezione di opere di Felice Giani e Pelagio Palagi, e con un approfondimento sulle incisioni tratte dal ciclo dantesco disegnato da John Flaxman.

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