Denari e vesti: regole per la città

La predicazione influenzava l’opinione pubblica, creava consenso intorno a norme e istituzioni oppure seminava dubbi, come ben sapevano le autorità cittadine. Obbiettivi concreti, come la lotta agli eccessi del lusso, potevano creare ampie convergenze. I sermoni di Bernardino da Siena († 1444) danno un senso vivo degli argomenti usati contro la vanità, in particolare delle donne. Facilmente il tono diventava misogino, come nell’invettiva di un suo anonimo seguace, che troviamo aggiunta sul margine di un sermone del Senese: «O maledette da Dio, o indiavolate […], o spuose del diavolo, o vache libidinose…».

Bernardino da Siena, Quadragesimale de Christiana religione.
Sec. XV
Ms. A.158

L’attenzione agli ornamenti femminili continuò nel Cinquecento: lo mostra il trattato di Orfeo Cancellieri, giurista bolognese entrato nei frati minori.

Orfeo Cancellieri, Liber candidum ac liberum lectorem opto. Primum itaque diligenter legito: poste a iudicato. Tractatus utilissimus de ornatu mulierum: sanctissime ac purissime virginum Virgini dicatus.
Bologna, Girolamo Benedetti, luglio 1526. 4°
16.Q.V.36

Grande attenzione venne dedicata poi all’etica economica, ai contratti, al prestito. A metà Quattrocento il minore Francesco Piazza, attivo a Bologna, scrisse trattati sulla restituzione e sulle usure. Le manicule di un lettore segnalano punti di rilievo, come la concussione o la definizione di pecunia.

Francesco Piazza, Opus excommunicationum, restitutionum, de usuris.
Sec. XV
Ms. A.47

Il coinvolgimento dei predicatori francescani fu massimo nella promozione di una nuova istituzione, il Monte di Pietà, pensato per prestare su pegno ai «poveri meno poveri». Ne seguì una lunga battaglia di testi giuridici, bolle papali, pamphlet polemici. Una summa a difesa dei Monti, scritta nel 1497 da Bernardino Busti, mostra in apertura il Cristo in Pietà, vero logo dell’istituzione.

Bernardino Busti, Defensorium montis pietatis contra figmenta omnia empie falsitatis.
[Milano], Ulrich Scinzenzeler, [dopo il 31 gennaio 1497]. 4°
16.F.II.4

L’anno successivo il frontespizio di un’ampia raccolta di testi menziona non a caso Bernardino da Feltre († 1494), zelante propagatore dei Monti.
Il libro contiene anche interventi del domenicano Annio da Viterbo e del carmelitano Battista Mantovano, teologo e umanista, che scrisse da Bologna nel 1485 a favore dell’azione di Bernardino da Feltre «ad liberandum pauperes fideles ab hebreorum usuris».

Pro monte pietatis consilia.
[Venezia, Giovanni Tacuino, tra il 1494 e il 7 aprile 1498]. 4°
16.E.II.30

A Bologna era stato infatti fondato un Monte già nel 1473. Ebbe vita breve, ma venne rifondato a inizio Cinquecento: lo stemma sull’edizione dei suoi statuti ne sbandiera la natura civica.

 

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