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Sono dodici le edizioni del XV secolo acquisite da Giosue Carducci
nel corso degli anni. Dieci sono collocate negli scaffali dello
studio, sancta sanctorum dei volumi antichi della libreria.
Spicca, fra i verseggiatori quattrocentisti, il ferrarese Antonio
Tebaldi (1462-1537), detto il Tebaldeo , che «alla scioltezza
de' suoi coetanei e concittadini nella poesia latina» seppe
aggiungere «quella stessa gelida vivezza ed arguzia che offendono
nelle sue rime volgari» (G. Carducci, La coltura estense
e la gioventù dell'Ariosto, Edizione Nazionale delle Opere,
Bologna, Zanichelli, 1936, vol. XIII). Lo ritroviamo anche nella
camera da letto, ma in compagnia del Saviozzo.
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