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Nella schiera compatta dei verseggiatori spiccano, sulle orme di
Pietro Bembo, quelli di ispirazione petrarchesca (Stampa e Terracina,
privilegiate nel nostro spoglio), ma anche premarinista (Tansillo),
attivi nel XVI secolo, in compagnia di numerosi seguaci della poetica
barocca di Giovan Battista Marino qui rappresentati da Antonio Bruni.
Né manca il «plebeo» Benedetto Manzini studiato
da Carducci, nonché antologizzato nella silloge Satire,
rime e lettere scelte consegnata nel 1874 alla collana «Diamante»
di Gaspero Barbèra.
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