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PRESENTAZIONE
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«Sai quanto furiosissimo bibliomane io mi sia». Così,
nell'agosto 1869, Giosue Carducci scriveva a Giuseppe Chiarini,
confidando poi in tante altre occasioni all'amico fraterno, man
mano che la propria biblioteca si ingrandiva, il suo amore per il
libro "bello", "buono" e raro, magari adorno
di xilografie e incisioni, purché questo rappresentasse la
"migliore stampa" e, dunque, l'edizione filologicamente
più accreditata dell'opera di uno scrittore amato e studiato.
Di tale passione bibliofila, che ha seguito Carducci per tutta la
vita, questa mostra non fornisce che un piccolo saggio, guidandoci,
per campioni ed esemplari significativi nel composito patrimonio
poetico della camera da letto, dove si adunano le edizioni di maggiore
pregio della grande biblioteca carducciana.
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La selezione ha privilegiato le edizioni del 1600 che sono giustapposte
a stampe del XVIII secolo, senza trascurare un discreto gruppo di
cinquecentine. Le note di Carducci che corredano molti di questi
esemplari, sempre accuratamente vergate nelle guardie e controguardie,
oltre a rendere noto quando, presso quale libraio, a che prezzo
sia stato acquistato, quindi rilegato, ciascun tomo, qualora questo
non sia un dono allo scrittore di amici e sodali (fra gli altri,
Alberto Bacchi della Lega, Giuseppe Chiarini, Ferdinando Cristiani),
enunciano con meticolosità i pregi e la qualità scientifica
dell'edizione.
Il percorso, che si snoda fra libri "buoni e antichi",
mette in luce filoni e generi prediletti dallo studioso.
Non mancano volumi illustrati: xilografie, illustrazioni calcografiche,
spesso opera di incisori famosi, impreziosiscono le edizioni prescelte
da questo repertorio librario, che, descritto conforme criteri scientifici,
ha fatto recentemente il proprio ingresso nel circuito informativo
informatizzato di SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale).
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