Nel corso del Settecento si diffonde in tutta Europa una forte curiosità per i mondi extra-europei, che spesso sconfina in vere e proprie forme di esotismo. L’Entwurff non è all’origine di questa corrente, ne è piuttosto un precoce prodotto, come indicano le molte affinità che legano la raccolta di Fischer a opere come la Galerie agréable du monde di Pieter Van der Aa (1729) o la Modern history or the present state of all nations di Thomas Salmon (1730). Del resto, il volume di Fischer non ebbe molta circolazione: la prima edizione bilingue fu stampata in circa 150 esemplari, la seconda in un numero forse maggiore, ma il prezzo e l’eccentricità ne impedirono una reale diffusione.
L’Entwurff ebbe comunque i suoi lettori ed estimatori, e il suo ruolo nel rinnovamento della cultura architettonica del Settecento rimane significativo. Innanzitutto, Fischer fu il primo architetto europeo a fare spazio in un libro di ambizioni teoriche a una scelta significativa di edifici ‘esotici’, proposti sullo stesso piano dei propri progetti all’attenzione dei colleghi: ben prima che le cineserie di William Chambers divenissero famose, l’Entwurff prospettava così la possibilità di un ampliamento del repertorio classico a modelli di matrice extra-europea. Per lo meno, vi fu chi lo lesse in questa prospettiva, come attestano i riferimenti alle sue tavole disseminati nelle opere di Bernardo Vittone, Filippo Juvarra e Giovan Battista Piranesi, o su un altro versante Antonio Joli.
In alcuni ambiti specifici, poi, il fascino e l’autorevolezza delle ricostruzioni dello Hofbaumeister degli Asburgo rimase a lungo un incontestato punto di riferimento: così per esempio nel ramo dell’ingegneria dei ponti (in proposito le tavole di Fischer venivano parafrasate ancora nell’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert). Oppure nel campo delle scenografie teatrali e dell’architettura effimera, a cui lo stesso Fischer si era dedicato per molti anni: è un aspetto che si può ben cogliere nelle opere del bolognese Antonio Basoli (1774-1843), che delle «architetture storiche» dell’Entwurff fece uno dei più profondi motivi ispiratori della propria opera. A questo tema è dedicata la mostra J.B. Fischer von Erlach e Antonio Basoli, presso l’aula magna dell’Accademia di Belle Arti di Bologna.
UN NUOVO REPERTORIO
2019-08-13