VECCHI SAPERI, NUOVI ORIZZONTI

VECCHI SAPERI, NUOVI ORIZZONTI

Ai primi del Settecento, quando Fischer inizia a lavorare all’Entwurff, l’architettura è dunque entrata di diritto fra le discipline di cui si dibatte a corte e nelle accademie scientifiche che – sulla scia della Royal Society e dell’Académie des Sciences – vengono progressivamente istituite in tutta Europa. Ai vecchi argomenti di discussione se ne aggiungono di nuovi, come la questione dell’architettura primigenia, strettamente intrecciata a quella del linguaggio primordiale: temi di centrale interesse in un mondo in continua espansione, alla ricerca di radici comuni e parametri di valore ‘universale’.
Di qui la passione suscitata dal problema delle misure del Tempio di Salomone, per esempio; ma anche la curiosità nei confronti di siti e cronologie che esulavano dalle conoscenze acquisite: Stonehenge e Persepoli, Isfahan e il Siam, la prisca sapientia degli egiziani e i prodigi tecnologici del mondo cinese, fra i tanti temi che trovano eco anche nell’Entwurff.
In questo contesto i vecchi saperi non perdono la loro autorevolezza, ma sono costretti a confrontarsi con nuove branche di studio che guadagnano rapidamente il centro della ribalta: la geografia, in primo luogo, oltre alle scienze fisiche e naturali. Lo stesso Claude Perrault era medico e botanico, prima di essere architetto; e molte delle prime spedizioni archeologiche – come quella in Levante di Jacob Spon e George Wheler (1675-1676) – erano animate da interessi naturalistici non meno che antiquari. Se ne riportavano ‘curiosità’ e reperti destinati ad arricchire musei e ‘camere delle meraviglie’, dove sculture e monete antiche, rarità egiziane e stravaganze d’ogni sorta convivevano fianco a fianco con pietre preziose e mirabilia del mondo vegetale e animale.
Fischer – che in gioventù era stato alle dipendenze di uno dei più ricchi collezionisti dell’epoca (il marchese del Carpio) e che in seguito fu tra gli interlocutori viennesi di Leibniz – sembra profondamente intriso di questa cultura variegata, irrequieta e cosmopolita: non a caso, c’è chi ha definito l’Entwurff una Wunderkammer di carta, o un Theatrum architectonicum.

W. Hollar, Carlo II fondatore della Royal Society, 1667 (da T. Sprat, The history of the Royal- Society of London: for the improving of natural knowledge, London 1667: antiporta).
Fonte: Royal Collection Trust
Descrizione di un selvaggio popolo del Nord, 1721(da C.G. Heraeus, Gedichte und lateinische Inschriften, Nürnberg 1721, tav. inserita fra le pp. 235-236).
Fonte: Internet Archive