Memorie rivali: Malpighi e Sbaraglia

 

Le decorazioni parietali del Palazzo dell’Archiginnasio sono fondamentalmente di due tipi: gli stemmi degli studenti e le “memorie”, ovvero le circa 140 decorazioni dedicate ai professori dello Studio bolognese.

Memoria dedicata a Giovanni Girolamo Sbaraglia Sbaraglia tenne per quaranta anni la cattedra di Anatomia e Medicina e morì nel 1710, all’età di 69 anni. Le due figure allegoriche, l’Esperienza (con gli occhi nelle mani) e la Ragione (che stringe un morso da cavallo, alludente alla capacità di frenare le passioni), dipinte da Donato Creti nel 1713, indicano allo spettatore il medaglione sovrastante con l’effige dello Sbaraglia, realizzato da Giuseppe Mazza. Va sottolineato come in realtà paradossalmente fosse Malpighi, l’antagonista di Sbaraglia, a sostenere l’importanza dell’esperienza e dell’osservazione al microscopio.

 

Memoria dedicata a Marcello Malpighi La memoria dedicata al medico ed anatomista Malpighi, padre dell’osservazione microscopica in anatomia, istologia, fisiologia, embriologia e medicina pratica, venne dipinta tra il 1686 e il 1687 dal pittore bolognese Marcantonio Franceschini. L’affresco raffigura Mercurio, simbolo dell’eloquenza e della ragione, che affida all’Eternità un foglio con il nome dell’illustre medico Marcello Malpighi (1628 – 1694). Sulla destra assiste alla scena la Medicina con il caduceo in mano.

Malpighi e Sbaraglia sono raffigurati vicini nel teatro anatomico e sulle pareti del quadriloggiato, ma il loro fu un rapporto sempre conflittuale, sia per il diverso approccio scientifico sia per le lotte fra le loro famiglie che abitavano su terreni confinanti. Basti ricordare l’uccisione del figlio di Sbaraglia da parte del fratello di Malpighi e la distruzione da parte di Sbaraglia, accompagnato da un drappello di studenti, della villa di Malpighi a Corticella.

“[…] lo Sbaraglia […] non contento di tormentarlo in città, mulina ora di molestarlo in campagna. Forma quindi un disegno di là portarsi col Mini, e con alcuni fidi scolari tutti a cavallo, armati di verghe […] dando l’assedio alla sua onorata Villa. […] Perciocché tutto, che vi trovò di pregevole, fu per lui ruinato. Sperperò sacrilegamente i suoi apparati anatomici, ruppe i suoi microscopii, e mise a devastazione, a a disordine tutta la Malpighiana villetta, nessun rispetto mostrando verso il venerando Anantomico.” ( Notizie edite ed inedite della vita e delle opere di Marcello Malpighi e di Lorenzo Bellini, raccolte da Gaetano Atti, Bologna, tip. Governativa alla Volpe, 1847).