Il corpo come si configura nell’arte di Wiligelmo in Modena, sui primi del XII secolo, è fisico anzitutto, umano e non umanistico, sede di esistenza e di vita, ma non capace, come in età classico-rinascimentale di azione lucidamente programmata da una virtus che gli sia inerente; questo corpo non è misura delle cose, ma è la cosa stessa nella sua densità vivente.
[Francesco Arcangeli, Corpo, azione, sentimento, fantasia. Naturalismo ed espressionismo nella tradizione artistica emiliano-bolognese. Lezioni 1967-1970, a cura di Vanessa Pietrantonio, Bologna, il Mulino, 2015, vol. 1, p. 66]

Francesco Arcangeli, «Wiligelmo», corso di Storia dell’arte medievale e moderna per l’anno accademico 1967/1968 Dattiloscritto, [1967], cc. num. orig. 22-118
BCABo, fondo Arcangeli, 104.1

«Conversazione di Francesco Arcangeli su Wiligelmo», trascrizione della registrazione della conferenza tenuta al Centro d’Arte e Cultura di Bologna il 29 gennaio 1972
Dattiloscritto, [1972], cc. 12, con note manoscritte di Bianca Arcangeli
BCABo, fondo Arcangeli, 147.19.18

Wiligelmo non pretendeva di dare un nuovo canone delle cose; pretendeva di affermarne, nel modo più nuovo, profondo e vivente l’esistenza. Perciò lo spazio della sua scultura è, nel senso più radicale, spazio d’esistenza, dove la vita si afferma solo man mano che un corpo cresce e ingombra; spazio della materia, ché anzitutto la vita è spazio della materia. Ecco la ragione fondamentale per cui la sua eredità presto scompare; perché egli afferma una verità così terribilmente elementare che l’uomo non la sopporta a lungo, e presto corre a velarla con sovrastrutture e sublimazioni.
[Natura ed espressione nell’arte bolognese-emiliana. Bologna, Palazzo dell’Archiginnasio, 12 settembre-22 novembre 1970, catalogo critico di Francesco Arcangeli, Bologna, Alfa, 1970, p. 25]

Wiligelmo, La creazione di Eva. Modena, Duomo, particolare del primo rilievo con storie della Genesi Fotografia, s.d.
BCABo, fondo Arcangeli, 97.1, 82

Wiligelmo, Un genio reggifiaccola. Modena, Duomo, bassorilievo sulla facciata Fotografia, s.d.
BCABo, fondo Arcangeli, 97.1, 4

Nella Bologna oscillante fra instabili signorie e non durevoli regimi del popolo, fra l’latra cultura dello “studio” internazionale e l’antica radice popolare-contadina, l’arte di Vitale, capace di assumere in sé, per potenza di fisico impulso, questi opposti, è ardente, sensuale, fantastica; pronta a trascorrere agli estremi esistenziali della vita e della morte. […] In questi momenti davvero la forza di Vitale anticipa le estremità dell’espressionismo moderno; ma dell’espressionismo moderno essa non conosce il furore semplicistico della poetica dell’“urlo”, e nemmeno le semplificazioni “timbriche” del colore puro.
[Natura ed espressione nell’arte bolognese-emiliana. Bologna, Palazzo dell’Archiginnasio, 12 settembre-22 novembre 1970, catalogo critico di Francesco Arcangeli, Bologna, Alfa, 1970, pp. 27-28]

 

Vitale da Bologna, Madonna col Bambino. Bologna, Collezione privata, tempera su tavola Fotografia, s.d.
BCABo, fondo Arcangeli, 97.1, 5

Andrea de’ Bartoli [è] maestro “senza stile”; natura avida, rapace, violenta, occhio che guarda crudamente e non rifiuta nulla della realtà. […] Forse, la sua è una deviazione “realistica” dal grande naturalismo d’azione e d’espressione di Vitale; ma che non perde il contatto con le prime radici dell’esistenza.
[Natura ed espressione nell’arte bolognese-emiliana. Bologna, Palazzo dell’Archiginnasio, 12 settembre-22 novembre 1970, catalogo critico di Francesco Arcangeli, Bologna, Alfa, 1970, pp. 31-32]

Andrea de Bartoli, Marzo. Forlì, Biblioteca comunale (Ms. 853), miniatura su pergamena Fotografia, s.d.
BCABo, fondo Arcangeli, 97.1, 12

C’è un certo modo dell’uomo di proporsi all’esistenza, e di tradurre questo modo nei termini dell’arte, che è interno al ritmo naturale. […] L’uomo che sente di “esserci”, di esistere in una determinata condizione dello spazio e del tempo, in un “hic et nunc”, in un “dasein” come ha detto la moderna filosofia esistenziale tedesca, di esser stato generato a quella condizione secondo la carne e non secondo il verbo, sperimenta ed esprime, anzitutto, la propria fisicità. Ritengo che sia questa la condizione di base della vita, e perciò anche dell’arte.
[Francesco Arcangeli, Natura ed espressione nell’arte bolognese-emiliana. Bologna, Palazzo dell’Archiginnasio, 12 settembre-22 novembre 1970, catalogo critico di Francesco Arcangeli, Bologna, Alfa, 1970, pp. 20-21]

Francesco Arcangeli, Appunti per l’allestimento della VIII mostra Biennale di Arte Antica a Bologna, dedicata al tema «Natura ed espressione nell’arte bolognese-emiliana» tenuta a Bologna, nel Palazzo dell’Archiginnasio, dal 12 settembre al 22 novembre 1970
Manoscritto, [1970], c. 1
BCABo, fondo Arcangeli, 97.2

Wiligelmo, Il rimprovero del Padre Eterno; La cacciata dal Paradiso terrestre; Il lavoro dei progenitori. Modena, Duomo, secondo rilievo con storie della Genesi
BCABo, fondo Arcangeli, 97.1, 1

Wiligelmo, Il sacrificio di Abele e di Caino; Caino uccide Abele; Caino maledetto dal Padre Eterno. Modena, Duomo, terzo rilievo con storie della Genesi
BCABo, fondo Arcangeli, 97.1, 2