Nonostante i ritardi e le limitazioni che caratterizzano spesso l’area pur certo non trascurabile dell’arte italiana dell’Ottocento, la statura di Fontanesi è tale che la sua opera va inclusa senz’altro nella storia del Romanticismo europeo. La sua poetica era abbastanza semplice, egli la denunciava come “poesia del vero”. Il tema della verità, della realtà, era entrato in circolo anche in Italia; ma ancora Fontanesi cercava di dare, e ci riusciva poeticamente, una risposta di fonte romantica, ai nuovi impulsi di rapporto diretto col reale.
[Francesco Arcangeli, Dal Romanticismo all’informale. Lezioni 1970-1971, a cura di Filippo Milani, Bologna, il Mulino, 2020, pp. 139-140]
Il miracolo di Rimbaud sta nel sostituire una nuova natura a quella che l’occhio comune vede, non già con la gelida e talvolta ripugnante diligenza esecutiva, tutta mentale, della moderna pittura surrealistica, ma d’un sol getto intuitivo, col calore sentimentale e cromatico, direi quasi col peso morale d’una costituzione fondamentalmente sana, senza arbitrî nel delirio.
[Francesco Arcangeli, Poeti e pittori in Francia, «La Rassegna d’Italia», IV, 6 (1949), p. 96]
Festa lontana
Un piccolo infinito scampanìo
ne ronza e vibra, come d’una festa
assai lontana, dietro un vel d’oblìo.
Là, quando ondando vanno le campane,
scoprono i vecchi per la via la testa
bianca, e lo sguardo al suol fisso rimane.
Ma tondi gli occhi sgranano i bimbetti,
cui trema intorno il loro ciel sereno.
Strillano al crepitar de’ mortaretti.
Mamma li stringe all’odorato seno.
[Giovanni Pascoli, Myricae, 20 ed., Livorno, Giusti, 1927, p. 73]
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