L’allegoria è opera di , di Marcantonio Franceschini (1648 – 1729).
Il pittore, continuatore fedele e arcadico di Carlo Cignani, e in genere dell’accademismo bolognese, esprime la sua cultura classicista in questo affresco (1683-1687) dove, quasi come in una liturgia profana, Mercurio, simbolo dell’eloquenza e della ragione, dall’alto di un altare affida all’Eternità un foglio con il nome dell’illustre medico e biologo bolognese Marcello Malpighi (1628 – 1694), allora ancora vivente e all’apice del successo, malgrado la strenua opposizione dei circoli medici conservatori, di cui era esponente Giovanni Girolamo Sbaraglia. Sulla destra assiste alla scena la Medicina con il caduceo in mano. Le figure sono collocate in una specie di cappella con abside a costoloni decorati, sul cui sfondo volano puttini con corone d’alloro.
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