Le cronache

Enrico Bottrigari (1811-1895), notaio bolognese appartenente ad una nobile famiglia, fra il 1845 e il 1871 annotò tutte le cose notevoli che avvenivano in città. La sua “cronaca” è ora una fonte preziosa per gli storici che devono ricostruire quel periodo.
Bottrigari era un liberale moderato, con una forte avversione verso lo Stato Pontificio e con posizioni anticlericali che a volte ne condizionano l’obiettività, non stupiscono quindi i toni che utilizza per descrivere la vicenda di Edgardo Mortara.

Il manoscritto della cronaca è conservato presso la Biblioteca dell’Archinnasio (Mss. B2558, B2559, B2260, B261). La stessa fu pubblicata in 4 volumi da Zanichelli nel 1960-1962:
Bottrigari Enrico, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli
Bologna, Zanichelli, 1960-1962
CONS SC STORICHE 52-5/35
Scheda catalogo – Leggi:
v. 1
,
v. 2
,
v. 3,
v. 4

 

 

 

 

 

 

Giuseppe Nascentori Manzi, Cronaca bolognese con annotazioni sui principali avvenimenti mondiali e sulle più celebrate scoperte del XIX secolo, anno VI (1858), p. 561-565.
Ms B.2248

Leggi un brano

La Cronaca di Nascentori Manzi copre il periodo 1853-1876, ma si tratta per buona parte del testo di trascrizioni da articoli di giornali: in questo caso l’autore trascrive alcuni degli articoli sul “caso Mortara” pubblicati su «La Civiltà cattolica».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Francesco Majani, Cose accadute nel tempo di mia vita, a cura di Angelo Varni.
Venezia, Marsilio, 2003, p. 286-287.
CONS. Scienze storiche 52-5/35d.

Francesco Majani (1794-1865), capostipite della celebre dinastia di pasticceri, scrisse un diario narrando le vicende della sua vita e degli avvenimenti di cui fu testimone, partendo dal 1750, quando i suoi avi si trasferirono dalle campagne a Bologna, fino al 1863.

Majani fa un riferimento al “caso Mortara” scrivendo dell’arresto avvenuto il 13 maggio del 1860 del provicario arcivescovile, monsignore Gaetano Ratta: «…lo condussero alle carceri del turrone nella medesima camera ovve vi era stato prigione per qualche mese l’Inquisitore del Santo Uffizio il Padre Feletti di San Domenico, per il rapimento del fanciullo Mortara che era stato battezato dalla baglia senza che il Padre e la Madre lo sapessero esendo questi due Ebrei ec.»

 

 

 

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