Il libro che non si vede

 

 

Raccolte dell’Archiginnasio – Trent’anni di commenti, annotazioni e disegni di Merianin: questo è il contenuto del volume che, su iniziativa del direttore del Museo di Storia naturale di Lipsia, venne pubblicato in facsimile per la prima volta nel 1976 con il titolo di Schmetterlinge, Käfer und andere Insekten. Leningrader Studienbuch e conosciuto come Libro degli Studi o Libro degli studi di Leningrado. Quello che non si sa è come Merianin denominasse questo quaderno-archivio che l’accompagnò per tutta la vita fin dai primi anni della sua redazione (la prima nota è del 1660). Questa è la storia di questo viaggio: lo Zar Pietro il Grande, estimatore delle opere di Merianin, incaricò il suo  collaboratore – che era anche suo medico personale – di acquistare opere d’arte per le sue collezioni nella nuova residenza in San Pietroburgo. Oltre alle incisioni e altre tavole dipinte di Merianin, fece parte dell’acquisto anche un volume di acquerelli e disegni sui quali erano state annotate osservazioni, luoghi di avvistamento, date e altri appunti. Riscoperto nel 1939 nel reparto manoscritti della biblioteca dell’Accademia delle Scienze, il volume sopravvisse alla Seconda Guerra Mondiale fino alla sua prima ristampa in facsimile nel 1976.

L’edizione in facsimile del Libro degli Studi rispetta le dimensioni dell’originale (31,5 x 22,5 centimetri) e si compone di 290 acquerelli, 133 note e 14 fogli senza commento. Oltre all’impressionante sezione illustrativa – sono  rappresentate 1.500 singole figure di 555 specie di insetti, di cui 381 appartengono alle farfalle – il volume è provvisto di un approfondimento storico artistico e di traduzioni delle note di Merianin, il tutto in tedesco, inglese, francese e russo compresi indici di nomi, specie vegetali e animali.

Poco dopo la morte di Merianin, anche la figlia Dorothea Maria si trasferì a San Pietroburgo con il marito George Gsell e sappiamo che a un certo punto acquistò altre opere della madre per l’Accademia delle Arti e delle Scienze della città. Questa è la ragione per cui un’ampia parte del lascito artistico di Merianin è tuttora conservata presso l’Accademia delle Scienze di San Pietroburgo.

 

Raccolte dell’Archiginnasio – Il Libro degli Studi è solo in apparenza una raccolta di soggetti per dipinti e incisioni: fornendo informazioni su dove e quando sono state fatte le scoperte e sull’evoluzione dell’animale posto sotto osservazione, informa anche sul metodo di studio e d’indagine di Merianin diventando al contempo anche la fonte principale per qualsiasi studio sulla sua vita.
Come prima cosa Merianin disegnò dal vero e dipinse ad acquarello su pergamena ciò che aveva osservato, ovvero bruchi e farfalle e altri animali e i loro stadi di sviluppo. Diede un ordine a questi acquerelli e li raggruppò quando il supporto era un foglio di piccolo formato. Il passo successivo fu di associare ad ogni disegno i testi: appunti presi al momento, commenti e date, tutto riportato su un  foglio a parte la cui numerazione corrispondeva a quella del disegno. Disegno e commento furono posti uno di fronte all’altro. A volte le immagini non avevano alcun commento scritto.

I testi autografi presentano grafie differenti: è una scrittura  calligrafica tipica del XVII secolo, l’altra un corsivo. Ci sono poi una serie di annotazioni aggiuntive, spesso date: analizzando la  grafia è possibile capire che Merianin ha fatto aggiornamenti in fasi successive. Queste note scritte rimandano sia al disegno che alla pubblicazione in cui quel disegno è servito come modello: è il caso della nota 235 in cui il riferimento al «Sury insecten buch» rimanda alla tavola XLV delle Metamorphosis, corrispondente al Flos Pavonis, la Caesalpina pulcherrima (L.).

Tavola XI delle Metamorphosis, Palisaden Boom e corrispondente pagina dal Libro degli studi
Tavola XLV delle Metamorphosis, Flos Pavonis e corrispondente pagina dal Libro degli studi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Archivio Merianin Le due illustrazioni permettono di visualizzare il metodo con cui Merianin utilizzava gli acquerelli e i disegni dell’archivio personale (riprodotti sulla sinistra delle tavole) per comporre le sue opere: dal suo repertorio prelevava ciò che le serviva per realizzare la tavola illustrata, a volte ruotando la forma di qualche grado o capovolgendola e adattandola alle sinuosità della pianta ospite.
La pianta raffigurata nella tavola XI delle
Metamorphosis è denominata da Marianin Palisaden Boom, L’Albero della palizzata, perché con essa, che può raggiungere anche i 20 metri d’altezza, venivano costruite case e capanne, come quella riportata ai piedi della pianta, ripresa da un’illustrazione del volume del capitano Stedman che abbiamo già incontrato e che incontreremo di nuovo.

Le osservazioni di Merianin a volte riportano inesattezze probabilmente dovute anche alla ricostruzione a posteriori degli appunti e dei disegni realizzati in loco. Sempre nella tavola XI le due falene attorno alla pianta Erythrina fusca sono le Saturnidi Arsenura ma le larve non sono lo stadio iniziale di questa falena ma di un’altra specie. Ancora nella tavola XLV relativa al Flos Pavonis, la falena rappresentata come larva, pupa e adulta, è probabilmente il verme della pianta di tabacco, la Manduca sexta paphus.

Archivio Merianin – Nella tavola XIX delle Metamorphosis relativa all’albero di Guajava (Psidium Guajava, L.) sono mostrate le fasi successive del ciclo vitale della falena Megalopyge lanata: la custodia della pupa vuota che sporge dal bozzolo e l’adulto appena emerso fermo sul frutto. Questa tavola non ha la corrispondente immagine nel Libro degli Studi ma solo una nota, la 232, datata 20 ottobre 1699 che risulta essere la prima osservazione fatta da Merianin in Suriname.

 

 

 

 

 

Maria Sibylla Merian, Dissertatio de generatione et metamorphosibus insectorum Surinamensium, L’Aia, Pierre Gosse il vecchio, 1726
BCABo, 11.s.I.3
British Museum – https://www.britishmuseum.org

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Oltre a Pietro il Grande, fra i sovrani estimatori del lavoro di Merianin, ci fu Re Giorgio III, appassionato sia di arte che di entomologia, che acquistò nel 1810 decine di acquerelli dipinti su pergamena per la sua biblioteca scientifica, che ora fanno parte della Collezione reale britannica, la Queen’s Gallery di Buckingham Palace.
Sempre in Inghilterra Hans Sloane, medico di professione, nonché collezionista di oggetti provenienti da tutto il mondo – ne raccolse oltre 71.000 – lasciò in eredità alla nazione il suo patrimonio che andò a costituire il nucleo fondante del British Museum. Il corpus di acquerelli di Merianin provenienti dalla sua collezione è oggi interamente consultabile online assieme alle schede catalografiche e ai commenti dei curatori: dall’album intitolato Merian’s Drawings of Surinam Insects abbiamo estratto l’illustrazione acquerellata dell’Ibiscus mutabilis per confrontarla con la pianta della tavola XXXI delle Metamorphosis, denominata Rosa. Le due illustrazioni sono identiche salvo per la presenza della farfalla (Papilio androgeus, Cramer) che è stata sostituita dallo scarafaggio Periplaneta australasiae in volo. Il sistema di produzione di Merianin contemplava la possibilità di utilizzare più stampe e controstampe della stessa lastra originaria da vendere anche in fogli sciolti, in bianco e nero o acquerellate: accadde spesso, quindi, che la pianta o il ramo diventassero la scenografia fissa su cui ambientare animali differenti.