Q di Luther Blissett è un romanzo storico pubblicato da Einaudi nel 1999 e ambientato nella prima metà del ’500 fra Germania, Paesi Bassi e Italia. Vi sono due protagonisti principali, le cui vicende si intrecciano attraversando i più importanti eventi di quel periodo, in particolare quelli legati alle molte controversie religiose che infiammarono quegli anni.
Da una parte c’è un personaggio di cui non viene svelato il vero nome ma che adotterà numerose identità lungo l’arco della storia, sempre costretto a fuggire e nascondersi dopo avere preso parte, in varie forme, ai più importanti e rivoluzionari tentativi di rovesciare il potere e l’ordine costituito.
Anche il secondo protagonista nasconde la propria identità. Per gran parte del romanzo rimane nell’ombra e il lettore lo conosce solo attraverso le sue lettere, che recano in calce questa firma: «Il fedele osservatore di Vostra Signoria. Q»
Q è una spia al soldo di uno dei più potenti cardinali della Chiesa cattolica, Gian Pietro Carafa, che dal 1542 sarà a capo dell’Inquisizione Romana e diventerà papa nel 1555 col nome di Paolo IV.
Se il personaggio dai mille nomi è colui che costantemente e in ogni modo si ribella al potere, Q ne è invece il più fedele servitore. I due combattono in campi avversi e solo a poco a poco prendono coscienza di quanto le loro storie si influenzino reciprocamente.
Il romanzo è diviso in tre parti.
Nella prima l’uomo dai mille nomi – dopo avere studiato a Wittenberg, luogo di origine di quella che diventerà la Riforma luterana – partecipa alla rivolta dei contadini tedeschi guidata dal predicatore Thomas Müntzer. Dopo avere sollevato grandi speranze di uguaglianza sociale in numerosi villaggi, la ribellione popolare viene soffocata nel sangue a Frankenhausen nel 1525 dai lanzichenecchi mercenari di Filippo I, langravio d’Assia.
La seconda parte racconta invece della città di Münster, in cui nel 1534-35 conquistano il potere, religioso e politico, gli anabattisti, che negano la validità del Battesimo impartito ai bambini e sono avversati sia dalla Chiesa cattolica che dai luterani. Anche in questo caso l’ordine è ristabilito da un bagno di sangue, a cui il protagonista scampa rifugiandosi ad Anversa. In questa città impara una lezione importante: per contrastare il potere politico è necessario conoscere e colpire i meccanismi economici su cui questo si regge.
Nella terza sezione del romanzo – che si svolge in gran parte in Italia, in particolare a Venezia, fra il 1541 e il 1551 – sale alla ribalta Il Beneficio di Cristo, un trattatello religioso, anonimo come i due protagonisti e in forte sospetto di eresia. Le vicende legate alla sua stampa e diffusione clandestina, con conseguente intervento repressivo e censorio dell’Inquisizione, conducono all’ultimo scontro i due avversari di una vita. Ma come in ogni buona storia, non sempre le cose sono quello che sembrano…