Ludwig Schaliedecker approda a Basilea nel 1545 con le tasche della giubba gonfie dei denari sottratti ai Fugger, per ritemprarsi in una città che da sempre è rifugio di perseguitati ed esuli. Punto di incontro di questa multiforme comunità è la bottega di Johann Oporinus, uno dei più importanti stampatori in città, dai cui torchi usciranno alcune delle opere più discusse – e affascinanti – di quegli anni, fra cui il De humani corporis fabrica di Andrea Vesalio. È qui che Ludwig conosce il librario italiano Pietro Perna, capace di coniugare la spregiudicatezza dell’uomo d’affari con la curiosità di esplorare le vie meno ortodosse della cultura religiosa e scientifica. Fra le molte pubblicazioni da lui sostenute, anche le prediche di Bernardino Ochino, che nel 1542 è fuggito dall’Italia, annusando l’aria di incipiente stretta censoria e persecutoria e ha apertamente abbracciato la fede luterana. Contro la sua «pestilente dottrina» nel 1544 si leva anche la voce di padre Ambrogio Catarino Politi, che in quello stesso anno si scaglia contro un libretto di piccole dimensioni ma grande impatto: Il Beneficio di Cristo.