Il Beneficio di Cristo: esemplare di Cambridge / 1

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Trattato utilissimo del beneficio di Giesu Christo crocifisso, verso i christiani
Venezia, Bernardino Bindoni, 1543
By permission of the Master and Fellows of St John’s College, Cambridge.

– Ecco qua: Il Beneficio di Cristo, di fra’ Benedetto da Mantova. Questo è l’affare del momento. Il Bindoni lo ha stampato a Venezia nel ’43 ed è riuscito a venderne alcune migliaia di copie. Io stesso ho contribuito a diffonderle, il mio contratto con Bindoni mi garantisce la metà netta dei guadagni.

Terza parte. Capitolo 5 (Basilea, 28 aprile 1545)

Della prima edizione del Beneficio di Cristo, pubblicata anonima a Venezia nel 1543 da Bernardino Bindoni, fino a poco tempo fa si conosceva un unico esemplare, conservato presso la biblioteca del St John’s College dell’Università di Cambridge. Durante i lavori di preparazione della mostra, ne abbiamo individuato un secondo esemplare presso la Herzog August Bibliothek di Wolfenbüttel in Germania.
In realtà, confrontando i due volumi si può notare come appartengano a due edizioni diverse, in quanto il testo è stato completamente ricomposto. Per un confronto pubblichiamo il frontespizio e l’inizio del capitolo 3 – dedicato al tema della “giustificazione” – di entrambi gli esemplari. Nelle immagini successive si veda anche l’avvertenza iniziale Alli lettori christiani.
Entrambe queste edizioni hanno dimensioni molto ridotte, l’altezza è di circa 11 cm.
Il fatto che si possa parlare di due diverse edizioni stampate nello stesso anno, dallo stesso stampatore, nello stesso luogo, sembra potere essere un’ulteriore conferma della straordinaria diffusione del Beneficio, che Adriano Prosperi ha definito il «più straordinario e controverso successo religioso ed editoriale italiano del secolo» (A. Prosperi, L’eresia del Libro Grande. Storia di Giorgio Siculo e della sua setta, Milano, Feltrinelli, 2000, p. 228).
Sul ritrovamento dell’esemplare di Cambridge si veda T. Bozza, La riforma cattolica. Vol. 1: Il beneficio di Cristo, Roma, Libreria Tombolini, 1972, in particolare il capitolo III intitolato La scoperta del testo originale, p. 21-32.