Index auctorum, et librorum, qui ab Officio Sanctae Rom. et Uniuersalis Inquisitionis caveri ab omnibus et singulis in uniuersa Christiana Republica mandantur, sub censuris contra legentes, vel tenentes libros prohibitos in Bulla, quae lecta est in Coena Domini expressis, et sub alijs poenis in decreto eiusdem Sacri officij contentis
Roma, Antonio Blado, [1558]
Collocazione: 15. Bibliografia K 2, 11
SFOGLIA L’INDICE 1558
L’indicazione Beneficium Christi si trova alla carta B4r
L’intenzione annunciatami dalla S.V. di far lavorare la Congregazione del Sant’Uffizio alla stesura di un Indice dei libri proibiti, diventa oggi un’esigenza primaria.
Lettera inviata a Trento dalla città pontificia di Bologna, indirizzata a Gianpietro Carafa, membro del Concilio ecumenico, datata 27 luglio 1546.
«Il est pour les moins surprenant de constater que l’Inquisition romaine publia son premier catalogue de livres interdits en 1559 […]». Così si apre l’introduzione storica che J.M. De Bujanda premette alla pubblicazione dei primi tre Indici emanati a Roma (Index des livres interdits. Vol. VIII: Index de Rome, 1557, 1559, 1564. Les premiers index romains et l’index du Concile de Trente, Sherbrooke, Centre d’études de la Renaissance, 1990, p. 27). Ancora più inspiegabile questo indugio, continua Bujanda, se si pensa che fin dal 1542, quando la bolla Licet ab initio sancisce la nascita della Congregazione del Sant’Uffizio, numerose sono le iniziative volte a controllare le opere stampate. L’elezione di Carafa al soglio pontificio, avvenuta nel 1555, contribuisce ad accelerare i lavori per l’emanazione di un Indice. Dopo un’edizione del 1557, stampata ma non diffusa e che serve da strumento di lavoro per la Commissione, la prima edizione viene stampata nel dicembre 1558. Questa particolare collocazione cronologica a fine anno, fa sì che la data con cui è più spesso indicato questo primo Indice romano sia il 1559, ma ci siano esemplari, come quello esposto, datati 1558, che riportano alcune varianti rispetto a quelli stampati nel 1559 (si veda il citato lavoro di Bujanda alle p. 788-792). Questo Indice è comunemente definito l’Indice di Paolo IV. Si noterà però che la vicenda di Q si conclude nel 1551, con la coda del prologo datato 1555. L’Indice di cui si parla nel romanzo quindi non è quello romano, ma quello pubblicato a Venezia – dove i protagonisti si trovano in quel momento – nel 1549 e in cui il Beneficio si trova al n. 131 della lista dei 149 libri condannati.