Censura e controllo della stampa / 4

INGRANDISCI L’IMMAGINE

Aedictum contra bibliopolas, et librorum impressores, atque Dohanarum Officiales, ne publice nec secrete audeant vendere aliquos libros damnatos, reprobatos et prohibitos, atque de haeresi suspectos: nec imprimere, nec eorum domini relaxare, sine expressa licentia, et contra vedentes, comparantes, legentes, audientes, communicantes, docentes, praedicantes: scientes, et non revelantes, non reddentes nec consignantes huius modi libros sub diversis poenis, ut infra
[Roma, s.n., 1543]
Collocazione: Fondo speciale Diplomi, brevi e patenti, b. 4, n. 49

Perna alza le spalle e allarga le braccia incredibilmente corte: – Io faccio il mio mestiere, capito? Io sono un libraio, vado in giro, vedo un sacco di gente, vendo i libri, scopro talenti nascosti sotto montagne di carta… Io propago idee. Il mio è il mestiere più rischioso del mondo, capito?, sono responsabile della diffusione dei pensieri, magari di quelli più scomodi -. Indica in direzione della casa di Oporinus. – Loro scrivono e stampano, io diffondo. Loro credono che un libro valga in sé e per sé, credono nella bellezza delle idee in quanto tali.
– Voi no?
Un’occhiata di sufficienza: – Un’idea vale se viene diffusa nel posto e nel momento giusti, amico mio.

Terza parte. Capitolo 4 (Basilea, 28 marzo 1545)

L’editto costituisce il primo documento ufficiale dell’Inquisizione romana in materia di controllo della stampa e «imponeva l’obbligo di una licenza di stampa» (A. Prosperi, L’eresia del Libro grande. Storia di Giorgio Siculo e della sua setta, Milano, Feltrinelli, 2000, p. 167). La data di emanazione è il 12 luglio 1543. Vi si minacciano pene molto severe (che vanno dall’ammenda pecuniaria fino all’espulsione dal luogo di residenza) per librai, tipografi e ufficiali di dogana che vendano, stampino o non controllino il commercio di «libros damnatos, reprobatos et prohibitos atque de heresi suspectos» (J.M. Bujanda, Index des livres interdits. Vol. VIII: Index de Rome, 1557, 1559, 1564. Les premiers index romains et l’index du Concile de Trente, Sherbrooke, Centre d’études de la Renaissance, 1990, p. 27-28). Durante il lavoro di preparazione della mostra, nelle raccolte dell’Archiginnasio sono stati individuati due esemplari dell’edizione originale di questo raro documento.