Cesare Ripa, Iconologia overo Descrittione di diverse imagini cavate dall’antichità, & di propria inventione
Roma, Lepido Facij, 1603
Collocazione: 18. Q. I. 19
L’opera del Ripa è un elenco ordinato alfabeticamente di immagini allegoriche, che vengono spiegate e interpretate. Fra queste immagini compaiono anche la Vita attiva e la Vita contemplativa e il Ripa fa riferimento proprio alle due statue che Michelangelo all’ultimo momento inserisce nel Mausoleo di Giulio II, sostituendole ai Prigioni. L’opera del Ripa «risponde alle esigenze controriformistiche di un controllo poliziesco sull’espressione artistica, attuato attraverso la precisa identificazione dei simboli con le loro rappresentazioni visibili. Perchè questa identificazione sia chiara e quindi controllabile, i tribunali ideologici della Controriforma creano addirittura un prontuario […]. Rendere apertamente e univocamente comprensibile il significato dell’allegoria visibile equivale a ridurre la possibilità che quella stessa allegoria veicoli significati trasgressivi rispetto alle liturgie comunicative dell’istituzione. Questo è lo sforzo di controllo attuato dal Concilio di Trento in poi sull’arte come strumento di propaganda e comunicazione. Ma proprio perchè l’opera di Michelangelo si colloca all’inizio di questa violenta azione, fortemente repressiva e normalizzatrice, ci sentiamo fortemente attratti dallo slittamento e dall’ambiguità di significato delle sue immagini e, quindi, dalle incongruenze del racconto di Ascanio Condivi» (A. Forcellino, Michelangelo Buonarroti. Storia di una passione eretica, Torino, Einaudi, 2002, p. 68).